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09 Ottobre 2020
Nobìlita: il Festival della Cultura del Lavoro 2020.

"Partecipo alle iniziative di Fior di Risorse da più di 10 anni. Ammetto, con un'assiduità intermittente dettata da contingenze non sempre prevedibili, in ogni caso con una certa continuità.
Il Festival della Cultura del Lavoro, Nobìlita, rappresenta uno dei momenti più alti della vita dell'Associazione, nata su LinkedIn sul finire degli anni '00.
La qualità dei temi trattati, dei panel, degli ospiti, dei JobX (format che richiama le TEDX ma sugli argomenti del lavoro) mi stupisce ogni anno: ogni volta ci portiamo a casa spunti di riflessione, confronti, revisione delle prassi, dubbi, ribaltamenti di certezze, oltre a lunghe liste di bibliografie consigliate dagli ospiti del palco.
Quest'anno - volendo cristallizzare uno dei tanti momenti speciali del Festival - scelgo la testimonianza di Davide Cerullo, ex camorrista e ora scrittore, educatore, fotografo e poeta.

L'intervista di Osvaldo Danzi a Davide è senza fronzoli, probabilmente affine allo stile di entrambi, e altrettanto dirette sono le risposte.
Davide nasce a Scampia nel '74 ed è il nono di quattordici figli, di cui solo tre senza precedenti penali. In questo contesto a tredici anni è già arruolato nelle maglie feroci della camorra. Presto finisce in carcere, a fianco dei boss, dove completa - con la rapidità di un corso di recupero - la sua formazione di malavitoso. Ma in parallelo si fanno strada il senso di colpa ispirato dall'incontro con una suora, il senso di vuoto, la consapevolezza di danneggiare il prossimo e la coscienza della mancata istruzione come principio della fine. Inzia così un percorso a ritroso che prima lo allontana dalle sue origini e poi lo riporta a casa. Ora è di nuovo a Scampia, dove ha fondato un'associazione per bambini da zero a sei anni in cui, attraverso la parola, il contatto con la natura e l'educazione alla bellezza, tenta di colmare tutti i vuoti presenti in quel quartiere. Davide, con la sua storia di riscatto tocca il cuore di tutti i presenti, perché condensa nella sua esperienza il vero significato del nome di questo Festival: Nobìlita.
La nobiltà di Davide non si manifesta solo nella sua nuova attività, ma ancora di più attraverso la Cultura, poiché la Cultura è ciò che ha reso Nobile il suo Lavoro.

Concediamo un'eccezione al primo principio del Manifesto del Lavoro di Fior di Risorse: "Non siamo il lavoro che facciamo". La bellezza è ora il lavoro di Davide: la ricchezza che ne deriva è stata capace di ridefinire i contorni dell'uomo, superando le sbarre del cuore per sedimentarsi nel suo pensiero e nel suo fare.
E sulla scia di emozioni di bellezza, non posso non portarmi a casa altri momenti a forte intensità emotiva: il lavoro di squadra di tutti noi, l'inspiegabile sincronia con cui ci muoviamo in un contesto in bilico fra programmazione ed estemporaneità, l'intesa e il sorriso, la concitazione e l'imperturbabilità, la battuta e il richiamo, il caos e il rigore, l'amicizia e la stima. Oltre ai tanti (troppi) gelati Sammontana, elargiti con abbondante generosità da uno dei nostri nobilissimi sponsor."
Antonella Bandoli

Prima di raccontare il lavoro delle Matite per questa edizione di Nobìlita, era importante raccogliere una testimonianza più ampia sull'evento. 
Come per ogni edizione, abbiamo offerto il nostro supperto per i diversi materiali di comunicazione del Festival, come illustrato dalle immagini allegate.

Art Direction: Chiara Catani, Giacomo Lombardi, Sara Conti.
Copy e Coordinamento: Antonella Bandoli e Marina Flamigni.

Nobìlita: il Festival della Cultura del Lavoro 2020.